

Ci troviamo nella splendida Sicilia, per l’esattezza nella parte nord occidentale.
Prima di arrivare da Palermo a San Vito Lo Capo e alla Riserva dello Zingaro, situato nel comune di Partinico, sempre in provincia di Palermo, c’è un borgo tanto piccolo quanto spettacolare.
Il suo nome è Borgo Parrini.
Stando agli ultimi dati, il numero di abitanti è soltanto 20.
Si tratta di un minuscolo gioiello che affascina per le sue dimensioni ridotte e la sua scarsa popolazione.
Questo è Borgo Parrini!

UN PO’ DI STORIA
“Borgo Parrini è nato tra il Cinquecento e il Seicento, quando i padri del Noviziato dei Gesuiti di Palermo (i parrini, in siciliano) lo fondarono sui terreni agricoli che avevano acquistato dal Comune di Partinico.
Qui costruirono torri di avvistamento, magazzini, case per i braccianti e una chiesa dedicata a Maria Santissima del Rosario.”
“Parrini” in siciliano significa “preti” o “monaci“.
Il borgo ha un nome quindi che richiama fortemente le sue radici religiose.
“Dopo la soppressione dell’ordine gesuita, il borgo passò di proprietà al principe francese Henri d’Orléans, duca d’Aumale, che qui avviò la produzione del Moscatello dello Zucco.
La sua fiorente azienda diede vita a un “borgo del vino”, popolato da circa trecento operai.
Tuttavia nel secondo dopoguerra iniziò il declino di Borgo Parrini, a causa dell’abbandono da parte degli abitanti che si trasferirono nelle città vicine.”
Una crisi che durò fino alla fine degli anni Novanta.

LA RINASCITA DEI TEMPI RECENTI
Grazie all’iniziativa di Giuseppe Gaglio, un imprenditore della zona, iniziò una rinascita che coinvolse l’intera comunità.
Le vecchie case vennero ristrutturate e il borgo si arricchì di colori vivaci, maioliche, ceramiche e terracotta.
Il modello a cui ci si ispirò è la Barcellona di Gaudì e la tradizione portoghese, greca, araba e siciliana: non a caso Borgo Parrini è soprannominato “la Barcellona palermitana”.
Questo restaurazione cominciò ad attirare sempre più turisti.
Ed è ciò che succede anche ai giorni nostri.
Questo piccolo e coloratissimo villaggio, immerso in un paesaggio naturale mozzafiato, è un luogo pittoresco che offre un’esperienza unica e autentica.
Passeggiando per le sue strette viuzze, potrete ammirare antiche case in pietra, graziose piazzette e suggestivi scorci panoramici.
Da non dimenticare la calorosa accoglienza degli abitanti locali.
COSA VEDERE
Se decidete di visitare il Borgo dei Parrini, non potete perdervi la Parrocchia di Maria Santissima del Rosario e i bellissimi murales ispirati a Gaudí, che adornano le facciate delle case. Questo luogo magico vi offrirà un’esperienza indimenticabile, facendovi immergere in un’atmosfera d’altri tempi, tra arte e storia
Iniziamo la nostra visita.
Il fulcro della vita del villaggio è un caffè letterario, “I Campanili a Borgo Parrini”.

IL CAFFE’ LETTERARIO E IL FORNO
“All’interno dell’ex convento dei Gesuiti, ristrutturato con lo stesso stile colorato che distingue il borgo e arricchito da murales e frammenti di maioliche, Gaglio, con l’associazione “I Campanili”, ha dato vita ad un caffè letterario, un vivace e attivo spazio culturale.
Tra le sue mura si susseguono mostre, incontri ed eventi che animano la vita del borgo.
L’associazione culturale offre inoltre la possibilità di soggiornare nel borgo e di partecipare alle attività e alle escursioni nella zona.”
Inoltre c’è anche “Za Santa”, un forno storico che custodisce i sapori della tradizione.

LA PARROCCHIA DI MARIA SANTISSIMA DEL ROSARIO
“Al centro del borgo c’è la piccola Parrocchia Maria Santissima del Rosario: la chiesa, con la sua sobria bellezza, accoglie i fedeli in un’unica navata rettangolare con capriate sotto un tetto a falde.
L’interno, privo di decorazioni elaborate, conserva un’atmosfera di raccoglimento e sacralità.
Il vero gioiello della chiesa è un rarissimo dipinto a olio del XVII secolo raffigurante la Madonna.
La facciata, caratterizzata da un portale inquadrato da due colonne è sormontato da un timpano con monofora, richiama uno stile essenziale e armonioso.
A fianco della chiesa si slancia la torre campanaria, il cui intonaco color paglierino risalta nella luce del sole.”

LE CASE COLORATE, UN ESEMPIO D’ARTE A CIELO APERTO
Passeggiando tra i vicoli del borgo sarete colpiti dalle case coloratissime.
Non solo.
Ci sono anche dei murales che celebrano Frida Kahlo e frasi sui muri che diffondono messaggi di pace e amore, ispirati alle parole di poeti, artisti e scrittori come Gandhi, Nelson Mandela, Antoni Gaudí e Paulo Coelho.

Se uno vuole, c’è anche l’opportunità di entrare in una delle quattro casette completamente ristrutturate.
Al loro interno ci sono oggetti della tradizione siciliana come pupi, cesti in vimini e vasellame che riportano in vita le tradizioni del passato.

IL MUSEO ONIRICO
Una cosa assolutamente da non perdere è una visita al Museo Onirico “Siculo Europeo”.
“Nelle sue sale, le opere di Loris Panzavecchia e di Maria Fratrusco sono un omaggio a Chagall e Monet.
Una mostra è dedicata ai Pupi Siciliani del “puparo” Vincenzo Garifo di Partinico, mentre Filippo Grillo, con le sue scenografie e pitture, ha creato la “stanza onirica”.
Il museo, con i suoi colori vivaci e la sua atmosfera surreale, invita ad abbandonarsi al sogno per viaggiare con la fantasia.”
Abbiamo terminata la nostra visita virtuale di questo incantevole borgo.
Mi piace concludere con una frase che trovo molto adatta a Borgo Parrini!
È possibile innamorarsi a prima vista di un luogo come di una persona.
(Alec Waugh)
Parola di Mastrogessetto!