Sei gufo oppure allodola? Da dove vengono le due definizioni

Ci sono quelli che vengono comunemente definiti allodole, perché si svegliano presto, perfino senza l’aiuto della sveglia.

E poi ci sono i gufi, le persone che al contrario faticano alla mattina ad alzarsi e finiscono per fare le ore piccole, perché la sera e la notte sono i momenti in cui sono più attivi.

Gufi o allodole: cosa c’è alla base di questa differenza



“Si tratta principalmente di una predisposizione genetica, ciò che sta alla base di quelli che chiamiamo cronotipi.

Essi riflettono il funzionamento dell’orologio interno del corpo.

E’ un sistema particolarmente complesso che regola non solo il nostro ritmo sonno-veglia, ma anche un’altra serie di apparati.

Fra questi, ci sono diversi sistemi ormonali e il sistema fame-sazietà, che risultano estremamente interconnessi tra loro”.

Bene.

Vi voglio portare nel mondo delle allodole.

L’allodola: la messaggera dell’alba

Questa bella definizione l’ha data Shakespeare sapendo che canta al sorgere del sole.

L’allodola è un piccolo uccellino delle campagne,” vivace e riconoscibile per la sua voce cristallina.”

L’allodola (Alauda arvensis) canta quando spicca il volo , alle prime luci dell’alba.

Ci sono diverse leggende che la vedono protagonista.

L’allodola nelle leggende

Nei racconti del Nord Europa l’allodola è custode dei campi e spirito del grano.

Gli antichi erano affascinati dal suo volo che la faceva spostare subito verso l’alto.

Per questo motivo la credevano messaggera degli dei, capace di unire terra e cielo, simbolo dell’immortalità dell’anima.

Racconta lo storico e filosofo Plutarco che l’isola di Lemno fu messa in ginocchio da un’invasione di locuste.

Le allodole salvarono gli uomini mangiando le uova degli insetti.

Ben presto questi uccellini diventarono uno dei simboli del bene che sconfigge il male.

l'allodola

Infine, molti poeti si sono innamorati dell’allodola.

Uno più degli altri, è sicuramente William Shakespeare.

Sono soprattutto i grandi poeti e scrittori ad innamorarsi dell’allodola e del suo canto vivace

Per Shakespeare, come vi ho già detto, l’allodola è la “messaggera dell’alba” e a lei è dedicato uno dei passi più emozionanti di Romeo e Giulietta.

La notte sta per finire, l’alba sorprende i due giovani amanti che, abbracciati, non si vogliono separare: «Vuoi già andar via? Il giorno è ancora lontano. È stato l’usignolo, non l’allodola, che ha colpito l’incavo del tuo orecchio timoroso. Canta ogni notte, laggiù, su quell’albero di melograno. Credimi, amore, era l’usignolo.» «No, cara Giulietta, era l’allodola, la messaggera dell’alba».

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Test per scoprire a quale cronotipo si appartiene

Esistono diversi test per scoprire a quali delle due categorie si appartiene.

Credo che, in questo caso, non serva .

Tuttavia ci sono anche le persone che non si sentono né gufi né allodole, ma una via di mezzo.

Questi riescono a dare il meglio di sé a metà giornata.

Ecco i cosiddetti Colibrì, il cronotipo intermedio e più flessibile.

Si pone infatti in mezzo all’allodola e al gufo pertanto riesce ad adattarsi più facilmente ai vari stili di vita e a rispondere al meglio alle richieste sociali.

Tra allodole, colibrì e gufi, il mondo è bello perché è vario!

Parola di Mastrogessetto!

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