L’inizio della scuola dell’infanzia è la prima tappa che condividono tutti i genitori.
Chi ha già vissuto l’esperienza dell’asilo nido, si sente più tranquillo e questo è normale.
Ma vi assicuro che ogni cambiamento comporta sempre un adattamento e niente va dato per scontato.
Meno male che i bambini, rispetto a noi adulti, hanno una marcia in più .
Di solito non vengono condizionati molto dalle esperienze passate, a meno che non siano negative.
Inoltre riescono a sviluppare strategie di coping, inteso come “l’insieme dei meccanismi psicologici adattivi messi in atto per fronteggiare problemi emotivi ed interpersonali, allo scopo di gestire, ridurre o tollerare lo stress ed il conflitto.”
Tutto chiaro?
Bene.
Andiamo avanti.
Quante volte vi siete sorpresi ad osservare i vostri figli in situazioni di emergenza, ad esempio quella peggiore, del loro ricovero in ospedale e pensare che dovremmo “imparare” da loro.
Lo avete sperimentato, di recente, quando la pandemia ha costretto tutti, a bruschi cambiamenti di vita quotidiana.
Ma come potete preparare emotivamente i vostri piccoletti, ad affrontare un grande cambiamento come l’inserimento nella scuola dell’infanzia o per dirla al vecchio modo (scuola materna) ?
Vi piacerebbe avere qualche consiglio spicciolo e veloce?
Prendetevi qualche minuto.
Leggete le prossime righe.
Si parte!

Come preparare i bambini all’inserimento nella scuola dell’infanzia
Prima di tutto dovete fare un lavoro su voi stesse/i.
Se siete piene/i d’ansia, sarà difficile che questa non sia percepita dai bambini.
Ricordo, quando con uno dei miei figli, allora molto piccolo mi recai dal pediatra, perché aveva un forte raffreddore. Il pediatra, con il quale ero molto in confidenza, mi disse che per prima cosa mi sarei dovuta curare io ( che a mia volta ero super raffreddata!)
Questo per farvi capire, come la loro salute fisica ma anche quella psicologica, sia spesso strettamente legata a quella dei genitori.
So bene quanto non sia facile affrontare il distacco e quest’ultimo è più pesante, quanto più piccoli sono i nostri cuccioli.
Ma anche la mamma più apprensiva deve ricordare ,che, piano piano, vincere le proprie paure permetterà il corretto sviluppo del carattere del proprio bambino.
Facciamo quindi una sorta di decalogo di consigli spiccioli da mettere in pratica nel periodo che precede l’inizio della scuola.
- Vincere le proprie paure
- Pensare alla scuola come un’opportunità positiva
- Rassicurare il/la vostro/a bambino/a
- Preparare alcune cose, tipo il grembiulino, con lui/lei, gioiosamente
- Anticipare con il racconto che cosa lo aspetta in questo nuovo posto
- Rassicuratelo/a che andrete presto a riprenderlo/a
- Stabilite un piccolo rituale rassicurante
- Essere pronte ad eventuali pianti e rifiuti del rimanere a scuola
- Non inventate bugie per allontanarvi o fate ricatti
- Rispettate i suoi tempi

Vincere le proprie paure
E’ importante vincere le proprie paure: un genitore tranquillo, come detto sopra, non trasmetterà ansia al proprio bambino.
La paura ricorrente è che il piccoletto o la piccoletta si possa fare male, perché le maestre hanno diversi bambini da sorvegliare.
Conosco bene il problema, perché ho avuto tre figli estremamente vivaci e la mia preoccupazione era di mettere subito a conoscenza di questo anche le maestre.
Del resto come non potevo fare diversamente,quando anche la femmina (chi lo dice che sono tutte più tranquille?) fino all’età di dieci anni si è arrampicata,sugli alberi, anche alti diversi metri.
Quindi informate le insegnanti delle abitudini “pericolose” dei vostri figli.

Pensare alla scuola come un’opportunità positiva
Pensare alla scuola come un’opportunità positiva che permette ai vostri bambini di raggiungere importanti tappe nello loro sviluppo fisico, sociale e cognitivo.
Il contatto con adulti che non sono quelli della sua stretta cerchia familiare è estremamente positivo come del resto la socializzazione con altri bambini: i numerosi figli unici, l’impossibilità, rispetto ad un tempo, di frequentare i propri coetanei, tende ad isolare i bambini che spesso fino a questa età sono al centro di un mondo di adulti.
Il confronto con i pari è importantissimo, mentre tutte le attività che vengono svolte a scuola permettono loro di progredire sia nelle abilità cognitive che in quelle fisiche.
Del resto è anche vero, che tante attività, non le potrebbero mai fare fra le quattro mura domestiche.
Rassicurare il/la vostro/a bambino/a
E’ importantissimo rassicurare il/la vostro/a bambino/a fin da prima di portarlo a scuola.
“Quando un bambino in tenera età subisce un distacco dalla propria figura di riferimento, spesso, mostra una reazione d’ansia e la volontà di recuperarne la vicinanza. Questo insieme di dì risposte psicologiche e comportamentali, è proprio dovuto alla percezione che il legame d’attaccamento si è interrotto.”
Naturalmente ognuno reagisce a modo suo, da una sorta di fastidio a un vero e proprio stato di angoscia.
Rassicurarlo vuol dire anche non minimizzare le sue paure.
Preparare alcune cose, tipo il grembiulino, con lui, gioiosamente
I preparativi sono molto importanti.
Fateli vivere anche ai vostri piccoli, scegliendo le cose necessarie per la scuola con loro.
Queste semplici azioni lo/la prepareranno alla nuova situazione.
Inoltre, comincerà a riconoscere come proprie le cose che poi utilizzerà a scuola, come ad esempio, un bavaglio, una scatola dove metterete il cambio e così via.
Alcune scuole, danno ad ogni sezione, il nome di un animale o di un colore:potrete etichettare tutte le cose, anche con qualcosa che risponde a questo segno che distingue, insieme a loro.
Avranno dei punti di riferimento che li faranno sentire meno spaesati.

Anticipare con il racconto che cosa lo aspetta in questo nuovo posto
A tutti i bambini piace sentirsi raccontare che cosa hanno fatto o faranno. Il racconto diventa una cosa rassicurante, che permette loro di vivere un po’, a livello immaginario, ciò che li aspetta. Arricchite il racconto di positività e suscitate la loro curiosità.
Infine avranno la possibilità di interrompervi e di chiedervi le cose più disparate che vi permetteranno di capirli meglio.
Ricordatevi che ai bambini di questa età vanno date, in ogni situazione, semplici risposte.
Rassicuratelo/a che andrete preso a riprenderlo/a
Rassicuratelo/a che andrete presto a riprenderlo/a perché questo è uno dei timori ricorrenti fra i bambini piccoli.
Intanto non hanno la percezione del tempo: è inutile dir loro l’orario.
Serve di più dire che farete ritorno presto e che ciò accadrà dopo che … e qui dovete dare un riferimento preciso (ad esempio dopo che hanno pranzato).
Fatevi aiutare dalle insegnanti, che conoscono bene le attività che scandiscono la giornata e a quale di queste potete fare riferimento.
Stabilire un piccolo rituale rassicurante
Stabilire un piccolo rituale rassicurante aiuta i vostri figli ad essere più tranquilli.
Tutti i bambini si sentono bene se ogni giorno vengono fatte determinate cose, nella stessa sequenza.
Nessuno di loro ama la fretta e l’improvvisazione.
Gli imprevisti e i cambiamenti improvvisi tendono a minare il già fragile terreno delle loro certezze.
Quindi la ripetitività deve essere garantita.

Essere pronte ad eventuali pianti e rifiuti del rimanere a scuola
Dovete essere pronte ad eventuali pianti e rifiuti del rimanere a scuola.
Anche il bambino più socievole può scoppiare in un pianto inconsolabile che vi strappa il cuore.
Così, allo stesso modo, può manifestare un rifiuto e una totale chiusura rispetto al fatto di restare a scuola.
Non illudetevi se i primi giorni tutto fila liscio: le suddette situazioni si potrebbero presentare anche dopo qualche tempo.
Molti cuccioli infatti partono volentieri, ma dopo qualche giorno, realizzano che a scuola si deve andare per cinque giorni: ricordo uno dei miei due figli, dirmi, con espressione meravigliata, che a scuola c’era già andato.

Non inventare bugie per allontanarvi o fare ricatti.
I bambini credono ciecamente a tutto quello che viene loro raccontato dagli adulti: se uno inventa loro delle bugie si sentono traditi.
Prima o poi scopriranno che avete mentito e perderete credibilità nei loro confronti.
Molto negativo anche usare dei ricatti positivi (del tipo se stai bravo, ti compro…) o negativi ( se non stai bravo, non ti compro…).
Rispettare i suoi tempi
Rispettare i tempi di ogni bambino vuol dire rispettare lui.
Cercate di non fare forzature e inserite piano piano il bambino nel nuovo mondo.
Ci può essere quello che in pochi giorni sta bene a scuola e può tranquillamente essere lasciato anche a pranzo.
In ogni caso, anche nella migliore delle ipotesi, non siate troppo frettolose.
Può, infatti, succedere, che ci sia una regressione.
E in questo caso si deve ripartire da capo.
Insomma, non va dato niente per scontato.
Questo decalogo è sicuramente riduttivo rispetto alla miriade di situazioni che vi si possono presentare.
Ma intanto può essere un promemoria da seguire, tanto per iniziare.
I bambini, è risaputo non finiranno mai di stupirci.
E non perderanno certo un’occasione per dimostrarvelo.
Parola di Mastrogessetto!