Tra il 23 e il 24 giugno si festeggia la notte di San Giovanni, una notte considerata da molti magica in cui si svolgono diversi riti propiziatori e purificatori.
Gli eventi per questa notte avvengono in tutto il mondo e le tradizioni, i riti sono davvero diversi.
Lo sapevate?
Non è mai tardi per imparare.
Per conoscere alcune usanze legate a questa data, basta poco.
Rilassatevi!
Siete pronti?
Si parte!
Notte di San Giovanni : cos’è e come si festeggia
La notte di San Giovanni è legata al solstizio d’estate che avviene il 21 di giugno.
Vi rimando ad un mio articolo proprio sul solstizio.https://mastrogessetto.it/il-solstizio-destate-curiosita-tradizioni-poesie/
Si festeggia tra il 23 e il 24 giugno nello stesso giorno in cui la Chiesa ricorda la nascita di San Giovanni Battista, il precursore di Cristo.
” Si tratta quindi di una festa cristiana che affonda però le sue radici su una differente festa pagana risalente probabilmente alla ritualità celtica per festeggiare probabilmente il Sole quando si trova nel periodo di massimo splendore.
Sono diversi i riti propiziatori e purificatori che si svolgono in tutto il mondo. Uno dei più famosi è l’accensione di enormi falò, i cosiddetti falò di San Giovanni. “
Questa tradizione è comune a molti paesi europei, dall’Italia alla Spagna, dall’Irlanda alla Grecia, dalla Russia alla Norvegia, dalla Germania alla Svezia.
I falò accesi nei campi si crede possano essere propiziatori e purificatori. Quando il fuoco sarà ormai spento è buona usanza prendere le ceneri e cospargersele nei capelli per allontanare tutti i mali.
In molte città anche italiane il falò di San Giovanni è ormai sostituito da fuochi d’artificio. Genova e Firenze sono le le due città italiane dove la tradizione delle notte di San Giovanni si fa più sentire.
Il capoluogo toscano ha per patrono il suddetto santo e il 24 giugno è festa grande.
Fra le altre manifestazioni, tipica di questa festa è il calcio in costume. ( https://mastrogessetto.it/il-calcio-storico-fiorentino/)
Ma torniamo ai riti che si usa svolgere durante questa notte: prendiamo in considerazione quelli della preparazione dell’acqua di San Giovanni, della barca di San Giovanni o del nocino.
Acqua di San Giovanni: come si prepara
“La sera del 23 giugno è tradizione in molte famiglie preparare l’acqua di San Giovanni con cui lavarsi mani e viso la mattina del 24. Si tratta di un infuso misto di erbe e fiori che si creda abbia poteri straordinari come proteggere dalle malattie, disgrazie e invidia.
Per tradizione le erbe e i fiori vanno raccolti a mano dalle donne, meglio se a digiuno e in numero dispari. L’acqua dovrebbe essere di fonte e il recipiente non di plastica. Di solito vanno bene le erbe e i fiori spontanei presenti nel proprio territorio, ma nel complesso vanno più che bene:
- iperico;
- assenzio;
- finocchio selvatico;
- achillea;
- avena;
- valeriana;
- felce d’acqua;
- alloro;
- melissa;
- elicriso;
- sambuco;
- lavanda;
- timo;
- rosmarino;
- rosa;
- salvia;
- calendula;
- ruta.
Al mattino del 24 giugno l’acqua dove sono stati lasciati i fiori e le erbe viene usata per lavarsi mani e viso. Si tratta di un rito propiziatorio che si dice porti amore, salute e fortuna. Se avanza l’acqua non si conserva ma si regala ad amici.
La barca di San Giovanni che cos’è
“La barca di San Giovanni è un’altra tradizione per la notte del 23 e 24 giugno molto in voga soprattutto nel territorio di Firenze. Un rito dalle origini molto antico il cui scopo è prevedere il futuro. Per vedere la barca di San Giovanni occorrono pochi e semplici ingredienti: contenitore di vetro o plastica, mezzo dito d’acqua e albume d’uovo.
La prima cosa da fare è versare l’acqua nel contenitore, e dopo anche l’albume. A questo punto bisogna disporre il contenitore all’esterno su una terrazza, in balcone o in giardino la sera del 23 per tutta la notte.
La mattina seguente sarà possibile ammirare la barca di San Giovanni (frutto dell’influenza dell’umidità sull’albume, ndr) e a seconda della posizione delle vele capire cosa ci riserverà il futuro. Più saranno numerose e spiegate le vele della barca più il futuro sarà roseo.”
Il nocino: come prepararlo
“Altra tradizione prevede la preparazione del nocino con le noci che vengono raccolte proprio la notte tra il 23 e il 24 giugno. Queste ancora acerbe vengono tagliate e messe a macerare nell’alcool fino alla notte del 31 ottobre. A questo punto si aggiunge dell’acqua per ridurre il grado alcolico ma in alcune Regioni l’acqua viene sostituita da del vino bianco. Una volta imbottigliato il nocino deve essere lasciato a riposo prima di berlo, fino a Natale”.
I fiorentini e i genovesi , che hanno in comune il loro santo patrono, San Giovanni Battista, sentono particolarmente questa festa.
Ma chissà che anche in qualche altro paesino della nostra bellissima penisola, non ci siano altre tradizioni, meno conosciute, ma non per questo, meno interessanti.
A questo proposito mi piace concludere con una frase di Erodoto:
“Se si proponesse a tutti gli uomini di fare una scelta fra le varie tradizioni e li si invitasse a scegliersi le più belle, ciascuno, dopo opportuna riflessione, preferirebbe quelle del suo paese: tanto a ciascuno sembrano di gran lunga migliori le proprie costumanze.”
Parola di Mastrogessetto!