In ogni casa, in ogni ufficio, in ogni scuola e in ogni…l’elenco sarebbe molto lungo, quindi diciamo semplicemente dove vive l’uomo è sempre o quasi presente almeno un rotolo di nastro adesivo.
Oggi, poi, ce ne sono ccosì tanti tipi che è possibile scegliere quello più adatto per il lavoro che ci apprestiamo a svolgere.
Ma vi siete mai chiesti perchè il nastro adesivo è anche comunemente chiamato scotch?
Il termine inglese “scotch” in inglese ha il significato di “scozzese”, come del resto anche “scottish”.
Ma cosa centra il nastro adesivo con la Scozia?
Andate avanti nella lettura e lo scoprirete.
Pronti?
Rilassatevi!
Si parte!

L’INVENZIONE DELLO SCOTCH
Negli anni Venti del secolo scorso non si riusciva a tingere le auto.
” Il problema erano le rifiniture: impossibile evitare sbavature della tintura.
Peggio ancora se le macchine avevano più colori; se non si stava attenti si rischiava di dover ricominciare continuamente.
Fino a quando l’ingegnere Richard Drew, nel 1925, trovò una soluzione: un nastro di carta con un lato adesivo, da applicare con una leggera pressione ai bordi della zona da colorare e che, una volta finito il lavoro, si poteva tirare via lasciando tutto pulito.
Quel nastro (tecnicamente per mascherature) era l’antenato dello scotch, la pellicola di cellophanecon un lato adesivo che lo stesso **Drew **mise a punto pochi anni dopo.
A lanciarlo sul mercato, il 31 gennaio 1930, fu l’azienda per cui il giovane **Drew **lavorava, quella delle 3M: Minnesota Mining and Manufacturing Company, fino ad allora solo grande produttrice di carta vetrata.
Il nome l’avevano suggerito a **Drew **le sue prime cavie.
Durante uno dei tanti test, frustrato perché quel nastro non ne voleva sapere di appiccicarsi alle macchine, uno dei ragazzi delle officine esclamò: “Take this tape back to those Scotch bosses of yours and tell them to put more adhesive on it!” (“ Riporta questo nastro ai tuoi capi scozzesi e dì loro di metterci più adesivo!”). Perché scozzesi? Era un modo come tanti per dire avari, e il popolo del kilt era famoso per questo.
Il consiglio funzionò: con più adesivo quel nastro si poteva attaccare da qualsiasi parte: in un officina, ma anche in una pasticceria, e perché no anche in un forno, dove lo scotch serviva per chiudere pacchi e pacchettini di zucchero, farina e quant’altro.
Così, nel 1930 la compagnia delle 3M decise di dare il via alla vendita del primo vero scotch, trasparente e resistente all’umidità.

Fu un clamoroso successo. Complice anche l’epoca: erano gli anni della grande depressione economica in negli Stati Uniti e per risparmiare si usava ogni espediente.
I cittadini americani scoprirono presto che con quel rotolino di cellophane potevano fare di tutto, dall’aggiustare giocattoli rotti al riparare le pagine di un libro, fino ad accomodare un paralume o un vetro, evitando molte e inutili spese.
Nel 1932 arriva la prima miglioria al prodotto. **John Borden **firma l’invenzione del *dispenser *per lo scotch, un supportino per il nastro con tanto di lametta per facilitarne il taglio.
I primi modelli erano in ghisa e piuttosto pesanti, ma ben presto vennero sostituiti con quelli a chiocciola, di plastica e quindi più leggeri e maneggevoli.
Solo nel 1945 compare, però, il famoso plaid scozzese a rivestire lo scotch.
Da allora è la mascotte del nastro che nel **1985 **gli americani consacreranno come il prodotto casalingo più indispensabile.”
In Europa giunse nel 1937.
Oggi che ognuno di noi lo usa molto spesso, non riusciamo a pensare come saranno riusciti i nostri antenati a farne a meno.
Del resto questo pensiero è ricorrente per molte altre invenzioni.
Parola di Mastrogessetto!
Un articolo avvero molto interessante, non lo sapevo. Grazie!
Caro Lorenzo ti ringrazio! Contina a seguirmi! Cari saluti da Mastrogessetto!
Bell’articolo, utile, pensa faccio l’imbianchino da più quarantani e di nastro adesivo ne ho utilizzato km.ma la sua origine non la conoscevo, grazie, non si finisce mai d’imparare
Carissimo Romano sono felice che esistono persone come te, che hanno semprevoglia di imparare! Un caro saluto da Mastrogessetto!