Primi giorni di scuola: il termine dominante è l’accoglienza.
Tutti gli insegnanti, soprattutto per i bambini della scuola dell’infanzia e della primaria portano avanti diverse attività volte tutte a raggiungere un fine, quello appunto dell’accoglienza.
In realtà l’ accoglienza non si dovrebbe limiare al primo o ai primi giorni di scuola.
Infatti è un concetto molto ampio che trova applicazione durante tutto il corso dell’anno scolastico.
Richiede di essere qualcosa di stabile, di fisso, non un’attività straordinaria proposta solo in determinati momenti.
Accoglienza è una pratica ordinaria, basata sulla conoscenza reciproca, sull’ascolto e sulla collaborazione tra i diversi attori della scuola.
“Nell’accoglienza in ambito scolastico, l’insegnante è il primo a dover ascoltare le reciproche esigenze del gruppo, ma anche il medium che incentiva e favorisce l’ascolto reciproco. Il suo ruolo è fondamentale perché è mediatore delle dinamiche sociali e dei processi cognitivi che si realizzano all’interno del gruppo classe.”

Il ruolo del docente
“Il principale medium di tutte queste attività risulta essere sicuramente il docente che deve sapersi mettere in gioco con gli studenti favorendo momenti di scambio e di dialogo conoscitivo fondamentali ai fini della costituzione di nuove, piccole comunità di socializzazione e apprendimento.”

Esercizi per l’accoglienza
Ci sono tante attività per fare accoglienza.
Ho trovato molto interessante una proposta fatta da Save the children.
Si chiama L’ABC dell ‘Accoglienza.
ABC dell’accoglienza
- ““A” come Ascolto attivo e profondo di tutti i soggetti coinvolti. L’accoglienza non deve essere pensata solo per i ragazzi e le ragazze, è possibile pensare a dei momenti di confronto e dialogo anche per gli insegnanti e i genitori. Ecco quindi attività come il Circle time pensate proprio per stimolare la condivisione e il dialogo aperto non giudicante. Possono essere fatte con i soli studenti e studentesse o includendo i genitori.
- “B” come Bambini, Bambine, ragazze e ragazzi protagonisti e come Basta ad attività esclusive. Le Indicazioni Nazionali chiedono di rendere gli/le alunni/e protagonisti/e del loro apprendimento in una prospettiva inclusiva e interculturale, attraverso una didattica laboratoriale ed esperienziale. Via libera quindi ad attività che li rendano protagonisti, finalizzate ad esempio alla ricerca e alla condivisione.
- “C” come Condivisione e Cooperazione. Oggi più che mai gli insegnanti sono chiamati a progettare setting di apprendimento cooperativo dove promuovere lecompetenze sociali, culturali, personali e di cittadinanza. Pensiamo ad esempio a tutte le attività per l’insegnamento dell’educazione civica che mettono al centro gli studenti e promuovono il lavoro di gruppo e la cooperazione.”
Non dare niente per scontato

Concludo questo primo articolo dedicato all’accoglienza, aggiungendo questo.
Tutti, piccoli e grandi hanno bisogno di sentirsi accolti al loro ingresso nella scuola.
Ricordo come leggendo il regolamento della scuola ai nuovi alunni della prima media, quando arrivai al punto riguardante le uscite di classe per andare al bagno, mi fermai.
Certa di fare cosa gradita, aggiunsi che appena terminato di spiegare il regolamento dell’ Istituto, avremmo fatto il ” giro” della scuola, affinchè ognuno di loro sapesse dove erano dislocati laboratori e tutte le altre stanze “utili”, bagni compresi.
Un ragazzo con espressione seria non poté fare a meno di trattenersi dal fare un respiro piuttosto rumoroso di sollievo.
Evdentemente era in ansia più per il non sapere dove erano i bagni, che per tutte le regole che avevo appena letto.
L’accoglienza, quindi, non deve mai dare niente per scontato e deve riguardare tutti coloro che entano a scuola, indipendentemente dall’età dei soggetti che abbiamo di fronte.
Di sicuro il mio alunno non avrà avuto la stessa ansia entrando nella scuola secondaria di secondo grado.
Ma niente deve essere mai dato per scontato!
Parola di Mastrogessetto!