Arriva il primo plenilunio di questo nuovo anno.
Il giorno è lunedì 13 gennaio.
I primi a vederla sorgere saranno gli abitanti delle regioni italiane più orientali, a partire dal tardo pomeriggio, mentre gli ultimi saranno quelli delle aree più occidentali.

IL NOME : DA CHI E’ STATO DATO
Ancora una volta, come alla maggior parte dei pleniluni, è associato un nome legato alla tradizione dei nativi americani.
Questi scandivano i propri mesi attraverso un calendario lunare (e non con il nostro calendario gregoriano).
A ciascun mese attribuivano il nome di animali, eventi atmosferici, raccolti, fioriture e attività (come la caccia o la pesca) che avevano un impatto significativo sulla vita delle tribù.
In genere il nome più popolare era quello scelto dagli Algonchini, ancora oggi il gruppo più numeroso e dunque influente.

PERCHE’ LUNA PIENA DEL LUPO
Il nome è legato al fatto che in questo periodo dell’anno i nativi americani udivano più spesso gli ululati di questi animali.
Ritenevano erroneamente che in inverno ululassero di più.
La ricerca scientifica ha infatti dimostrato che non c’è alcun legame tra il numero di ululati e la stagione invernale.
Il motivo per cui ascoltavano con maggior frequenza queste vocalizzazioni, è legato al fatto che i lupi si avvicinavano di più agli accampamenti, magari per recuperare gli scarti gettati dagli uomini, a causa della fame.
Luna Piena del Lupo è il nome più noto del plenilunio di gennaio.
Tuttavia le diverse tribù di nativi americani ne hanno coniati diversi altri, la maggior parte dei quali legati ai rigori dell’inverno.
Per gli Algonchini, ad esempio, il plenilunio di gennaio era la Luna Piena Gelata, mentre i Cree utilizzavano i nomi “Luna Piena Fredda” e “Luna che esplode di gelo”.
Luna Dura dei Dakota era un riferimento alla crosta ghiacciata che si forma quando la neve caduta si compatta.
Oltre alle dediche relative alla stagione invernale, non mancano altri riferimenti agli animali – come Luna dell’oca canadese per i Tinglit – o nomi più spirituali, come “Luna dello Spirito” degli Ojibwe.

LA LEGGENDA DELLA LUNA PIENA
Ho trovato su un vecchio libro, una leggenda sulla luna piena che vado a proporvi.
“In una bella serata estiva, tanto tempo fa, in cielo splendeva una sottile falce di luna, che si affacciava fra le nuvole.
Un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava senza sosta.
I suoi ululati erano lunghi, ripetuti e disperati.
La luna, la regina d’argento della notte, ne fu infastidita e gli chiese perché si lamentasse tanto.
Il lupo rispose che aveva perso uno dei suoi cuccioli e che ormai disperava di trovarlo.
La regina della notte, dispiaciuta e desiderosa di aiutarlo, pensò di illuminare tutta la montagna per far sì che il lupacchiotto trovasse la via del ritorno.
Così si gonfiò tanto da diventare un disco grande e luminoso.
A quel punto il lupo ritrovò il suo cucciolo, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio.
Lo afferrò in tempo, lo strinse forte, lo rincuorò e ringraziò infinitamente la luna.
Poi se ne andò col figlioletto, allontanandosi tra la vegetazione.
Le fate dei boschi, commosse, decisero di fare un bellissimo regalo: una volta al mese la luna sarebbe diventata un globo di luce grande e luminoso, visibile a tutti, in modo che tutti i cuccioli del mondo potessero ammirarla in tutto il suo splendore.
Da allora, una volta al mese i lupi ululano festosi alla luna piena.”(Indiani D’America)

CONCLUSIONE
La Luna Piena del Lupo non è l’unico spettacolo astronomico di questi giorni.
Proprio il 13 gennaio la compagna della Terra sarà in congiunzione astrale con le stelle Castore e Polluce della costellazione dei Gemelli e col pianeta Marte, che il 16 gennaio raggiungerà l’opposizione (ciò significa che sarà più grande e brillante nel cielo, un fenomeno che si verifica ogni due anni).
Se ciò non bastasse, proprio il 13 gennaio la cometa C/2024 G3 (ATLAS) raggiungerà il perigeo e il perielio, cioè la minima distanza dalla Terra e dal Sole, diventando visibile a occhio nudo subito dopo il tramonto.
Durante il plenilunio di gennaio, è tradizione concentrarsi su ciò che si desidera per il nuovo anno e chiudere con il passato che non serve più.
Vi auguro, ancora una volta, che l’anno nuovo sia quello in cui i vostri sogni verranno realizzati.
Parola di Mastrogessetto!