Perché il 27 gennaio
Il 27 gennaio 1945 è la data in cui furono aperti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e liberati i sopravvisuti.
In Italia il Giorno della Memoria è nato ufficialmente con la legge 20 luglio 2000 n.211
“La data è stata scelta, come ricorda la legge stessa, quale anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, in ricordo della Shoah, lo sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, per “conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere”.
Molti altri paesi dell’Unione Europea c’è questa commemorazione e, dal 1 novembre 2005 ha assunto rilevanza mondiale.
Parlare di un evento così traumatico per l’intero genere umano e rivolgersi ai bambini non è semplice.
GIORNO DELLA MEMORIA: LE INDICAZIONI DI CLOTILDE PONTECORVO PER PARLARE DELLA SHOAH AI BAMBINI
A questo proposito, Clotilde Pontecorvo ha elaborato alcune indicazioni per una didattica della Shoah.
Professoressa Emerita di Psicologia dell’Educazione alla Sapienza, scampata da bambina alle persecuzioni contro gli ebrei e purtroppo scomparsa nel novembre 2022, la Prof.ssa Pontecorvo ritiene utile nel Giorno della Memoria nella scuola primaria:
- “evitare la rappresentazione realistica dell’orrore e ricorrere, invece, a rappresentazioni mediate (monumenti, musei, libri, film);
- evitare i resoconti troppo analitici o raccapriccianti, nonché i racconti di eventi troppo persecutori;
- adeguare le proposte alle possibilità di comprensione ed empatia degli allievi;
- favorire lo sviluppo di somiglianze e differenze con i perseguitati di allora, utilizzando per esempio vicende di bambini e ragazzi, nonché gli aspetti più comprensibili, come il dover celare la propria identità o trovare un rifugio per nascondersi, o ancora l’essere costretti a lasciare la propria casa;
- attualizzare alcuni aspetti della discriminazione verso gli ebrei in situazioni contemporanee, sempre in agguato, nei confronti del diverso e in generale dell’estraneo;
- consentire ai bambini di esprimere tutti i loro dubbi e interrogativi su quanto viene loro raccontato, in modo da permettere una discussione quanto più libera possibile ed evidenziare eventuali pregiudizi, anche inconsapevoli, che a loro volta possono fungere da spunto di riflessione;
- favorire una riflessione dei bambini sulla funzione della memoria – che può essere individuale, familiare e collettiva – in relazione alle tematiche della Shoah;
- collegare l’antisemitismo al razzismo e al modo in cui in Italia venne alimentato dalla guerra d’Etiopia degli anni 30.”
Clotilde Pontecorvo conclude riconoscendo come sia essenziale che gli insegnanti si incontrino con i genitori dei loro alunni, così da informarli del programma e coinvolgerli laddove possibile. Per questa ragione, è bene anche essere preparati a eventuali posizioni contrarie o pregne di pregiudizi, ricordando la presenza della Legge n. 211/2000.
Ma quali sono gli strumenti da usare come aiuto per spiegare la Shoah ai bambini?
Libri, cartoni animati, film: a seconda dell’età possono essere veramente utili per far avvicinare i nostri piccoli a questo complesso argomento.
Libri
Per quanto riguarda i libri, la scelta deve tener conto dell’età consigliata per la lettura e la comprensione.
- La portinaia Apollonia, di Lia Levi e Emanuela Orciari, consigliato dai 6 anni in su, in cui un bambino ebreo incontra, nell’autunno del 1943, la portinaia Apollonia, così arcigna da sembrare una strega ma che, forse, è una strega buona;
- Otto l’orsacchiotto, di Tomi Ungerer, consigliato dai 7 anni in su. Otto l’orsacchiotto e due bambini sono tre compagni di gioco inseparabili. La crudeltà della guerra e una stella gialla, cucita sul petto li dividerà.
- La bambina del treno, di Lorenza Farina, consigliato dagli 8 anni in su, in cui gli occhi di una bambina sul treno si incrociano con quelli di un bambino sul ciclo della strada, per una riflessione che cerca di trovare le parole adatte per spiegare la Shoah ai giovanissimi;
- L’albero di Anne, di Irène Cohen-Janca e Maurizio Quarello, consigliato dai 9 anni in su. Nel libro si racconta la storia di Anna Frank dal punto di vista dell’ippocastano che stava di fronte all’alloggio segreto dove Anna si era rifugiata con la famiglia”.
Per i ragazzi più grandi ci sono libri più complessi.https://mastrogessetto.it/il-giorno-della-memoria-in-sette-libri/
Cartoni animati
Fra i cartoni animati che possono aiutare gli alunni delle scuola primaria a comprendere la Shoah, uno dei più interessanti è La Stella di Andra e Tati.
L’opera, presente su Rai Play, dura 28 minuti e racconta la storia di due bambine deportate ad Auschwitz-Birkenau all’età di 4 e 6 anni e sopravvissute all’eccidio nazista.
Film
Introdotti da un adulto – insegnante, genitore o pedagogista – che li guardi insieme a loro, possono anche risultare importanti alcuni film.
In particolare, opere come:
- Train de vie – Un treno per vivere, di Radu Mihăileanu;
- La vita è bella, di Roberto Benigni.
Ci fermiamo qui.
Non dimentichiamo mai che i bambini sono il futuro del mondo.