25 Novembre: giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
Il 25 novembre si celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

PERCHÉ SI CELEBRA IL 25 NOVEMBRE
Perché proprio questo giorno?
Dobbiamo andare indietro nel tempo, esattamente al 25 novembre di oltre sessanta anni fa.
Era l’anno 1960, quando a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana furono uccise tre sorelle, Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, per volontà del dittatore Rafael Leonidas Trujillo.
Erano, infatti, conosciute come attiviste di un gruppo inviso al governo.
Stavano recandosi a trovare i mariti in carcere, quando furono fermate dagli agenti che usarono nei loro confronti le peggiori violenze, fino ad ucciderle.
Cercarono di far passare tutto come un incidente, gettando la loro auto in un burrone.
Ma all’occhio di tutti, fu subito chiaro, che le tre donne erano state barbaramente uccise.
Purtroppo, anche in questo caso come per l’otto marzo, a monte c’è sempre un bruttissimo fatto accaduto, dove alcune persone hanno perso la vita.
La ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1999, partendo dal fatto che la vilenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

QUAL È IL SIMBOLO DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
l simbolo delle scarpe rosse, che da qualche anno vediamo in tante piazze o sulle scalinate della città , è stato ideato nel 2009 da un’artista messicana Elina Chauvet, con una sua opera “Zapatos Rojas.
“L’artista ricordava, in questo modo, anche sua sorella minore, che era stata uccisa a soli ventidue anni, dal fidanzato.”

LA PANCHINA ROSSA
“La panchina rossa, colore del sangue , è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. E’ inoltre il simbolo di un percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e la violenza maschile sulle donne e collocata in una piazza, in un giardino pubblico, davanti ad una scuola, a un museo o in un centro commerciale, o davanti al Municipio mantiene viva una presenza.”https://www.panchinerosse.it/
Tina Magenta ha 72 anni ed è la persona che ha dato il via alla installazione delle panchine rosse in tutta la Lombardia e da qui in tutta Italia, un’idea che è venuta nel 2016, quando ha cominciato con suo marito Gianfranco a fare progetti nelle scuole per educare i ragazzi e le ragazze al rispetto delle donne, a non abdicare mai alle pulsioni violente.
Un anno fa, il 24 novembre, furono poste due panchine rosse negli spazi esterni del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dove studiava la 22enne Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.
Purtroppo dopo questo, molti altri femminicidi sono stati riportati dai mezzi di comunicazione.

EDUCARE ALLA NON VIOLENZA
Educhiamo i nostri figli, fin da piccoli, al rispetto di tutti, donne comprese.
Cresceremo degli uomini che non saranno più i protagonisti di queste tremende vicende.
Ma cresciamo anche delle figlie che esigano il rispetto e non confondano mai la violenza con l’amore
Come mamma di due maschi e di una femmina ho cercato e cerco di trasmettere loro questo, attraverso le parole, ma soprattutto con la vita che vale più di mille parole.
“La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna, ma soltanto distruggerla”.
Mi piace concludere con una bella frase di Oriana Fallaci.
” Essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non finisce mai.”
Parola di Mastrogessetto!