Chi scrive?
Chi scrive ha dedicato la sua vita all’insegnamento dalle elementari dove sono partita giovanissima, alle medie, dove ha continuato ad insegnare, per molti anni come professoressa di lettere.
Vi racconto un po’ di me.
Ho avuto una “vocazione“ precoce, tanto che in prima elementare mi ero messa in testa d’insegnare a leggere e scrivere a due miei amichetti, vicini di casa, più piccoli di me di quasi tre anni.
Mi improvvisai maestra e non ricordo nemmeno come feci, ma ottenni un successone con la mia prima alunna, che imparò a leggere e a scrivere molto in fretta.
Con il maschietto non andò altrettanto bene e ad un certo punto capii che lui preferiva giocare ad altro e non agli alunni e alla maestra.
Quando poco più che ventenne, già di ruolo, mi fu data dal direttore (fine anni ’80 si chiamava così!), la chiave di una scuola di montagna con pluriclasse unica, capii da subito che la situazione era un po’ diversa dalle scuole tradizionali. E in effetti non mi sbagliavo!
La maestra tutto fare!
La chiave mi serviva per aprire e chiudere una vecchia scuola senza telefono, senza riscaldamento e senza custode!
Oggi che non facciamo un passo senza cellulare, (era il 1987) non riesco a capacitarmi come possa essere sopravvissuta alla gestione di una classe con alunni di età ed esigenze diverse.
Nove lunghi mesi senza aver nessun contatto con il mondo esterno, altro che gli odierni reality e detto fra noi, anche il capo aveva avuto una bella fiducia in questa giovane maestrina!
I cambiamenti, dice qualcuno, portano nuove energie e per il mio percorso d’insegnante è stato veramente così.
Per questo, ad un certo punto, ho sfruttato il mio sudatissimo concorso d’ insegnante di lettere e ho iniziato una nuova avventura. Mi sono vestita di un entusiasmo nuovo, memore delle esperienze passate. Quante belle esperienze!
Una mia ex collega mi disse: “Te ne pentirai!” Come si sbagliava! Mi sono arricchita di nuovi tesori! E i ragazzi più grandi? Anche loro mi hanno dato tanto.
Del resto nel mio cuore c’è spazio per tutti. É l’aula più grande che esista. É come il cuore di una mamma.
Insegnante e non solo!
Non per niente a tutto quanto detto sopra (prima o poi accontenterò tutte quelle persone, che sentendomi raccontare le mie avventure tragicomiche d’insegnante, mi chiedono insistentemente di scrivere un libro!), si deve aggiungere che sono la mamma di tre figli, una femmina e due maschi, l’ultimo dei quali neo adolescente.
Questa forse è stata la mia fortuna perché mi ha permesso di sentirmi più vicina ai miei alunni, mentre i miei figli (chiedetelo a loro!), ahimè si sono spesso lamentati che ero di parte (sì ma a favore dei loro insegnanti!)
“Se devi andare a parlare con i professori, per dare ragione a loro, piuttosto non ci andare!” mi diceva un po’ indignato il primogenito!
La rabbia diventava meno espressa, quando crescendo, hanno conosciuto i miei alunni o ex alunni che decantavano le mie qualità positive!
“Paziente!? Comprensiva!? …, ma siamo sicuri che eri proprio te?” chiedevano quasi increduli, visto che non era quella la versione di me, da loro conosciuta.
E anche come mamma, mi sono rimessa di nuovo in gioco, con un terzo figlio, che mi ha costretto a rinnovarmi ancora una volta.
Per questo ho deciso di aprire il mio bagaglio di variegate esperienze, fatte stando da una parte come insegnante e dall’altra come mamma.
Come il mastro di una bottega, sarò felice di trasmettere questi piccoli segreti a chi ne avrà bisogno.
E allora armatevi di un virtuale gessetto e prendete nota sulla vostra memoria!
Forza, partiamo!
E che l’avventura della scuola con mastrogessetto, sia una delle più belle!