Apriamo la porta del nuovo anno

Quando arriva un nuovo anno è come se ci trovassimo di fronte ad una porta chiusa.

Prima di aprirla mille pensieri ci affollano la mente.

Tutto quello che ci è accaduto ci condiziona in un modo o in un altro.

Se quello che ci lasciamo alle spalle è stato un anno ricco di cose positive siamo quasi dispiaciuti di lasciarcelo alle spalle.
Il sentimento che prevale è la malinconia per quanto ci ha reso felici.

Ma se, al contrario, il piatto della bilancia degli eventi negativi è quello a prevalere, allora, tutto cambia.
E’ umano pensare e sperare che gettando via e liberandoci dell’anno vecchio, ci sia una inevitabile rinascita.

Infine, quando i 365 giorni appena trascorsi sono stati senza infamia e senza lode, l’atteggiamento è quello di chi spera che, tutt’al più l’anno che nasce sia così, senza grandi scosse né in un senso né in un altro.

Insomma la porta si apre.

Davanti a noi si intravede una strada, ma l’incognita c’è.

Non sappiamo dove ci porterà, né quali saranno le tappe che dovremo fare.

L’importante è iniziare il nostro viaggio.

INCAMMINIAMOCI

Siamo dotati di libero arbitrio e molte cose dipenderanno da noi.

Altre, in parte, no.

La salute per esempio, elemento essenziale per vivere bene a qualunque età.

SALUTE

SERENITA’

SOGNI

QUESTE ERANO LE TRE S che auguravo agli amici di Mastrogessetto un paio di anni fa: le tre S che non dovrebbero mancare nel nuovo anno.

Insieme agli auguri vi proponevo anche un’ode appositamente dedicata al primo giorno di gennaio. https://mastrogessetto.it/auguri-di-buon-anno/

Ma alla luce di alcune riflessioni fatte, se mi permettete, alle 3 S ( Salute, Serenità, Sogni ) vorrei aggiungere un’altra lettera: la L.

L … COME LIBERTA’!

Senza questa non si può vivere bene.

Libertà è una parola così ampia che non voglio dilungarmi oltre.

Ma solo se si è in Salute e Liberi si può essere Sereni e possiamo realizzare i nostri Sogni.

Non siete d’accordo?

“Quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?” (Giacomo Leopardi)

Dedico a voi una canzone che, almeno per me, è quella che più di ogni altra rappresenta questo particolare momento dell’anno.

Bene.

Vi propongo, di seguito, dei versi che ha scritto Jacques Brel.

Si tratta di una bellissima poesia perfetta come augurio per il nuovo anno.

La dedico a tutti voi lettori nella speranza che possa essere di buon auspicio per l’anno che verrà.

L’augurio del cantautore è quindi di sognare, di amare e – nell’ordine – di dimenticare perché solo dimenticando il passato si può vivere appieno il futuro che ci aspetta.

Vi auguro sogni a non finire: la poesia di Jacques Brel

Vi auguro sogni a non finire
e la voglia furiosa di realizzarne qualcuno
vi auguro di amare ciò che si deve amare
e di dimenticare ciò che si deve dimenticare
vi auguro passioni
vi auguro silenzi
vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
e le risate dei bambini.

Vi auguro di rispettare le differenze degli altri perché il merito e il valore di
ognuno spesso è nascosto.

Vi auguro di resistere all’affondamento,
all’indifferenza, alle virtù negative della nostra epoca.

Vi auguro di non rinunciare mai alla ricerca, all’avventura, alla vita,
all’amore,
perché la vita è una magnifica avventura e niente e nessuno può farci
rinunciare ad essa, senza intraprendere una dura battaglia.

Vi auguro soprattutto di essere voi stessi, fieri di esserlo e felici, perché la
felicità è il nostro vero destino.

L’augurio del cantautore è quindi di sognare, di amare e – nell’ordine – di dimenticare perché solo dimenticando il passato si può vivere appieno il futuro che ci aspetta.

“Salutiamo insieme questo nuovo anno che invecchia la nostra amicizia senza invecchiare il nostro cuore.” (Victor Hugo)

Parola di Masstrogessetto!

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